In Maggio andremo a votare per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale.Venezia merita un Sindaco e una Giunta che operino con giustizia e onestà. Da Gianquinto, ma ancor prima da Ponti, in poi abbiamo avuto alcune amministrazioni che rispondevano a questi requisiti. Noi dell’ANPI, porremmo la nostra attenzione su chi ha lottato e lotta per i diritti dei cittadini nel rispetto della Costituzione, su chi è sempre presente contro le guerre, le prepotenze, le emarginazioni, i razzismi, i terrorismi.
Lo scandalo MOSE ha costretto la nostra città a subire un Commissario che non conosce i problemi dei cittadini residenti, quelli che ancora qui vivono e lavorano, e sono sempre meno: i residenti del Centro Storico sono poco più di 50.000 rispetto agli oltre 174.000 del 1951, e una città senza popolo non è più una città anche per questo Venezia va vista nell’ottica della città metropolitana, con Mestre, con la sua terraferma e con i Comuni della sua laguna.
I cittadini che ancora qui vivono sono obbligati a subire un turismo becero e nel contempo un depauperamento di servizi essenziali soprattutto quelli rivolti ai cittadini più deboli e una preoccupante alienazione patrimoniale del centro storico.
Il Governo centrale ci ha imposto questo Commissario con l’obiettivo di salvare il bilancio ma, sempre lo stesso Governo non provvede a trovare i mezzi per salvare Venezia e la sua economia.
Ovviamente far passare le navi crociera, grattacieli, per la laguna, il Bacino e il Canale della Giudecca, non è la soluzione per l’interesse della città, nemmeno da un punto di
vista turistico, Venezia anche senza navi può contare su una quantità di presenze ben superiore alla sostenibilità e alle necessità che le competono.
E’ impensabile che con una presenza di quasi 30.000.000 circa di turisti all’anno si debbano avere problemi di bilancio.
Noi dell’ANPI opereremo per impedire che passino dei disegni degradanti per il nostro comune proprio nel 70° anniversario dalla liberazione dal nazi-fascismo.
Non è facile affrontare con i giovani i tanti problemi che ci affliggono: il così detto jobs act, la responsabilità civile per i giovani, la crisi lavorativa, le intelligenze che fuggono all’estero. Ma noi crediamo che le nuove generazioni, molto più libere di noi sul piano
dei diritti siano in grado di capire cosa può voler dire laicità dello Stato.
I clericali i loro valori non li negoziano mai, vediamo come gli ex democristiani, i morotei nella storia, oggi come allora siano sempre legati al potere. Quello che fa specie è che la sinistra, nei fatti non è più laica. Facciamo l’esempio: la scuola tra pubblico e privato.
La Costituzione dice all’articolo 33: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e Istituti di educazione senza oneri per lo Stato”.
Il Governo oggi dice: “Concederemo contributi o sgravi fiscali per le scuole private” cioè evidenti oneri per lo stato a chi sceglie le scuole paritarie. E non si tratta di sole materne, dove i posti sono insufficienti, e quindi si posso aiutare le private e le comunali, ma si intendono tutte le scuole sia dell’obbligo che superiori. Perciò va difeso il concetto di laicità in un momento in cui sembra essere scomparso, ad esempio dando più risorse agli istituti pubblici per aiutare le famiglie.
In questo 70° anniversario della Liberazione abbiamo preoccupazione per la presenza fascista nel nostro paese. In un’analisi sulle organizzazione di estrema destra scopriamo che hanno su face book ben 150.000 pagine o gruppi attivi. L’ultimo caso sono gli insulti in internet a Mattarella per la visita alla Fosse Ardeatine come primo lodevole atto compiuto da Presidente della Repubblica.
Più di mille è il numero dei siti web estremisti nell’ultimo censimento ufficioso compiuto dalla Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane. Spaventosa è la pericolosità delle parole e delle immagini che vengono diffuse e che sono chiaramente apologia di fascismo, un reato previsto dalla Costituzione.
A volte c’è chi si dimentica che la Costituzione fu il risultato dell’incontro tra diverse forze politiche antifasciste riunite in una Assemblea Costituente. Assemblea nata per scelta dei cittadini italiani chiamati a votarla secondo il criterio proporzionale e che oggi non ci si renda conto che un Parlamento, dichiarato illegittimo il 13 gennaio 2014 dalla Corte Costituzionale, massimo organo dell’ordinamento statale, sta per modificare la Costituzione italiana.
Come esempio: l’aula della Camera è riuscita a votare uno dei due pilastri della riforma, il nuovo articolo 117 della Costituzione, con la nuova divisione dei poteri tra stato e regioni, che regola le competenze e dà via libera all’abolizione delle Provincie….. E che ne sa il popolo sovrano?
Noi ANPI, vorremmo essere popolo sovrano perciò dobbiamo vigilare sulla Costituzione, partecipare e far partecipare, per ottenere una legge elettorale democratica, che non sia fondata su liste bloccate e sul premio di maggioranza.
Venezia come sempre democratica ha visto ben 13.500 cittadini che si sono recati il 15 marzo a votare per le primarie con la volontà di cambiare dopo lo scandalo MOSE. Questo è un segnale forte per vincere le amministrative di maggio conquistando un governo della città onesto e vicino ai veneziani.
Per l’ANPI sarà la più felice conclusione del 70°Anniversario della Liberazione.
Lia Finzi
Presidente sezione ANPI 7 Martiri Venezia
‘Resistenza e Futuro’ 25 APRILE 2015