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L’Anpi difende il lavoro e Breda
Fischi per l’assenza dei militari
In Cansiglio venti sindaci e centinaia di partigiani. Lorenzoni: «Impediremo la marcia di Forza Nuova» Il picchetto dell’esercito per la prima volta non si è presentato: il Ministero voleva un rimborso spese
CANSIGLIO. La Costituzione è da difendere, ma soprattutto da attuare nella parte non ancora applicata. Come quella del diritto al lavoro non pienamente riconosciuto in tante aziende. Una per tutte? La stessa Electrolux che ha licenziato il delegato Augustin Breda. Il ritorno al pieno rispetto della Carta costituzionale l’ha sollecitato il ‘popolo della Resistenza’ salito ieri in Cansiglio, sotto una fitta pioggia, per il 73° anniversario del rastrellamento nazi-fascista. Alcune centinaia i presenti che dopo la messa, con le preghiere dei fedeli lette da Roberto Tonon, sindaco di Vittorio Veneto, si sono riparati sotto una tensostruttura. Una ventina i sindaci, con i gonfaloni; per Treviso Antonella Tocchetto. E siccome il raduno è interprovinciale, per Pordenone è intervenuto il vicesindaco Eligio Grizzo, della Lega Nord, per Belluno la vicesindaco Lucia Bellotto. A Tonon, nella sua veste di primo cittadino della città medaglia d’oro alla Resistenza, Vittorio Veneto appunto, è toccato puntualizzare le preoccupazioni dei Resistenti per la vanificazione in atto, a loro avviso, di alcuni valori della lotta di Liberazione. Il sindaco ha ricordato i tanti amministratori che «in questi tempi bui difendono con le unghie e con i denti le loro comunità dall’illegalità e dal malaffare, anche pagando direttamente con minacce ed attacchi da parte di soggetti a volte noti a volte ignoti». Appassionati anche gli interventi di Marco Bortoluzzi, Anpi di Belluno, ed Umberto Lorenzoni, Anpi di Treviso; piena l’adesione dei Volontari della Libertà e, per la prima volta dell’Associazione Osoppo. «Tanti partigiani sono andati avanti, ma noi dell’Anpi non siamo finiti. Non siamo un’associazione di reduci. Se Forza Nuova marcerà su Roma, e sulle nostre città, noi lo impediremo. Senza se e senza ma» ha detto Lorenzoni. E ancora: «Questa non è la Repubblica che hanno sognato i nostri compagni, quindi siamo impegnati a realizzarla compiutamente». Anzi tutto nei diritti del lavoro, appunto. Affettuosi applausi per Breda, il delegato licenziato dall’Electrolux, e per la delegazione Rsu che lo accompagnava, con tanto di striscione sul quale campeggiava la scritta “Noi siamo con Breda”. La commemorazione, iniziata con l’Inno d’Italia, il Silenzio e “Bella Ciao” (pugno chiuso da parte degli operai Electrolux), è stata conclusa dal sindacalista Rosario Rappa della Fiom nazionale, che ha confermato il pieno sostegno, anche legale, a Breda, ha osservato che le ultime riforme del lavoro non sarebbero affatto costituzionali, ha apostrofato il ministro Minniti per lo “scandaloso silenzio” su Forza Nuova e la marcia su Roma, ha confermato tutta la contrarietà possibile all’equiparazione dell’età pensionabile tra uomini e donne. Per la prima volta il picchetto militare non ha reso, in Cansiglio, gli onori ai caduti della Resistenza, dalla quale è nata la Costituzione. Nessuna insubordinazione politica. «Molto più banalmente – spiega Umberto Lorenzoni, presidenti Anpi di Treviso – la Difesa ha chiesto alla nostra presidenza nazionale di pagare le spese, di ben 1.899,92 euro. Siamo profondamente dispiaciuti. Mai prima d’ora era stata avanzata una sollecitazione del genere». Alla notizia, il ‘popolo dei Resistenti’, riunito in Cansiglio ha risposto polemicamente, chi fischiando e chi gridando “vergogna, vergogna” all’indirizzo dei Comandi militari e del ministro Roberta Pinotti. Nei prossimi giorni arriveranno le interrogazioni parlamentari.
Francesco Dal Mas, La Tribuna di treviso