Il 31 gennaio 2018 Lia Finzi Federici ha incontrato gli studenti della 4B del Liceo classico “Marco Polo” di Venezia (oggi denominato Istituto Superiore d’Istruzione M. Polo-Liceo artistico), affrontando il tema “Razzismi di ieri e di oggi. Insegnare la storia e la Costituzione“.
Da bambina Lia Finzi fu testimone diretta delle gravissime conseguenze della promulgazione delle “Leggi razziali” fasciste del 1938, che permisero anche in Italia, come in Germania, prima la discriminazione degli ebrei e poi, a partire dal settembre del ’43, la loro cattura e annientamento nei campi di sterminio dell’Europa occupata (Shoà). Lia ha diviso il suo racconto in due atti: il primo sulle vicende che hanno interessato tristemente la sua vita personale e quella della sua famiglia, a stretto contatto con l’antichissima comunità ebraica di Venezia tra il 1938 e l’autunno del ’43; il secondo sulla drammatica fuga col padre e la sorella in Svizzera per non essere arrestati dai nazifascisti. Nel corso della sua ricostruzione, Lia non ha dimenticato di operare costantemente raffronti tra la sua storia e quella che nella nostra epoca -giorno per giorno- interessa milioni di richiedenti asilo e cosiddetti “diversi” in Italia e negli altri paesi europei. Questi incontri nelle scuole con i testimoni oculari sono sempre molto importanti, perché soprattutto chi ha sentito nel suo animo e sulla sua pelle le violenze delle teorie e delle pratiche razziste e fasciste, riesce a trasmettere ai giovani interlocutori il carattere della loro malvagità e la necessità di respingerle sempre con decisione.
L’incontro è stato organizzato dal Liceo “M. Polo” e dall’ANPI sezione “7 Martiri” di Venezia per celebrare la “Giornata della Memoria 2018”.
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