Il fascismo non è ancora sepolto. Comunicato sui fatti di Fermo.

cropped-12524310_1103202296391149_8192097337098509289_n.jpgIl Direttivo della Sezione ANPI 7 Martiri di Venezia, riunitosi il 16 luglio u. s. ha espresso la propria preoccupazione per il continuo aggravarsi del clima razzista e sessista nel nostro Paese. La punta dell’iceberg è l’uccisione da parte di un estremista di destra di un profugo nigeriano perché difese la moglie Chimiary dalle offese razziste e sessiste dell’assassino fascista. Questi episodi ci confermano nella convinzione che nostro compito fondamentale educativo è quello di diffondere nelle scuole la conoscenza della Costituzione come antidoto a tali deviazioni. Nel condividere il comunicato della Segreteria Nazionale al riguardo, chiediamo al Direttivo Nazionale di attivarsi con iniziative specifiche che coinvolgano tutte le Sezioni italiane per mettere in atto una forte mobilitazione contro i fascismi. Vogliamo ricordare anche come, in deliranti interventi sui social, si sono ripetuti pesanti considerazioni ed indegni insulti contro Chimiary perché di colore e perché donna. Per queste ragioni e affinché non sia vanificato l’impegno di tanti volontari che si spendono perché le intolleranze verso il diverso abbiano sempre meno spazio, chiediamo anche che la stessa fermezza e severità sia espressa verso tutti i responsabili, quando analoghe manifestazioni di sentimenti razzisti, provenienti da figure istituzionali, non solo non vengono stigmatizzate nei consessi più alti, ma addirittura in essi minimizzate e coperte per malinteso spirito di corpo, quando non per inammissibili ragioni di opportunità politica. Sono questi gli esempi più deleteri che rischiano di vanificare ogni iniziativa di sensibilizzazione e di educazione che indirizziamo ai giovani perché sappiano dire ancora una volta NO! No ai soprusi, alle violenze, al femminicidio, sempre più frequenti nel nostro Paese dove l’impegno morale è sempre meno rispettato.

La Segreteria ANPI 7 Martiri


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