NOTAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI CARLO SMURAGLIA
(ANPInews, n. 223 – 15/22 novembre 2016)
Ci avviciniamo alla data “fatidica” e riprendono le provocazioni (qualche volta agevolate da imprudenze, a dir poco, anche di qualche nostro iscritto) e gli attacchi all’ANPI.
In particolare, la vicenda di Latina e quella del Veneto (Puppato) hanno subito interessato la stampa, che naturalmente le ha riferite nella maniera più negativa per l’ANPI, spesso con grande rilievo.
Erano due tempeste in un bicchier d’acqua; eppure si è trovato spazio per titoli e articoli di particolare spessore. Potevano aspettare almeno qualche chiarimento e approfondimento; invece si è approfittato dell’occasione per accreditare subito la visione di un’ANPI incline al totalitarismo o sbandata fra due fuochi.
Questo sarebbe già grave. Ma il peggio è venuto dopo, perché ci sono stare due prese di posizione dell’ANPI nazionale, precise, nette, inequivocabili (un comunicato e una dichiarazione del Presidente) ed è partita subito una “nobile” gara ad ignorarle. E questa è una vergogna autentica!
Naturalmente, questo non riguarda tutta la stampa, perché ce n’è una parte che è stata più silente e ha dato meno spazio alle provocazioni; e un’altra che è partita male, ma ha preso poi visione dei chiarimenti e ne ha dato atto.
Nel complesso, questo Paese è davvero inquinato: dall’informazione non corretta; dall’invio di lettere per il SI’ ai cittadini italiani all’estero, con la solita commistione tra Presidente del Consiglio e Segretario del Partito e con un chiaro utilizzo di prerogative che ad altri sono state negate o sono arrivate molto tardi; dai sindaci (di una parte o dell’altra) che usano la fascia tricolore anche per partecipare a manifestazioni schierate; dalle continue apparizioni del Presidente del Consiglio in televisione, che finiscono per costituire una forma di propaganda indiretta per il SI’; dagli squilibri sempre più evidenti tra il potenziale di “fuoco” tra le due posizioni che si contrappongono nel referendum, riferendoci con questo agli appelli che si fanno arrivare anche all’estero, alle minacce di “arrivo delle cavallette”, e di altri disastri se vincerà il NO, e così via.
Tutto questo non ha nulla a che fare con una competizione che dovrebbe essere civile, documentata, equilibrata, se non altro perché si discute non di una legge ordinaria, ma della Costituzione.
Una situazione come quella descritta dovrebbe indurre coloro che sperano in un futuro migliore a schierarsi dalla parte del vero “cambiamento”, quello di chi vuole più democrazia, più partecipazione, più diritti ai cittadini, meno populismo e meno antipolitica, per favorire piuttosto e semmai, il ritorno alla vera, buona politica, quella che emerge con chiarezza da tutta la Costituzione e si attiene ai valori fondamentali che essa esprime.
Raccomandare, in questa ultima fase prima del 4 dicembre, di fare tutto il possibile per chiarire ed orientare al meglio, è ormai quasi superfluo; ma è necessario non prestarsi alle provocazioni, non creare occasioni di scontro, badare bene a ciò che si fa e quale utilizzo può essere fatto da chi ci vuole male.
La nostra guida è – e deve essere – sempre la stessa: il bene del Paese e della collettività, i valori della Costituzione, il “patriottismo” della Costituzione, e – perché no? – anche il senso di appartenenza ad una Associazione gloriosa come la nostra. In questa direzione va la linea che stiamo seguendo; seguiamola fino in fondo e ne saremo ripagati comunque, perché alla fine e alla lunga, la forza dei valori veri è sempre vincente.
Per un contributo alla chiarezza, dò a tutti una buona notizia. A fronte di tante polemiche spesso costruite ad arte, si è costituita, a Seveso (Brianza), una nuova Sezione dell’ANPI, con alcune decine di iscritti; ad è stata eletta Presidente della Sezione una giovane compagna di 27 anni. Questa è la migliore risposta a chi cerca di minare l’unità e la forza dell’ANPI, attraverso falsità e aggressioni verbali o cartacee. E’ bene che si sappia che l’Associazione è più viva a e forte che mai.
Ritengo utile pubblicare di seguito, per chi non li avesse ancora letti integralmente (data la “pigrizia” di molta stampa), i due documenti più recenti dell’ANPI nazionale: il comunicato della Segreteria del 9 novembre, sulla vicenda di Latina; la dichiarazione “ufficiale” del Presidente dell’ANPI, del 12 novembre, sulla vicenda veneta, nota come quella che ha riguardato la Senatrice Puppato.
Premesso che, ancora una volta, una certa stampa ed alcuni esponenti politici sono pronti ad occuparsi dell’ANPI (anzi, addirittura a scoprirne l’esistenza) solo quando insorgono problemi e si presentano occasioni per criticarla, la vicenda di Latina merita una netta presa di posizione da parte di questa Segreteria.
Stiamo facendo migliaia di manifestazioni in tutta Italia per il NO, abbiamo sempre ribadito che il nostro unico obiettivo è quello di impedire uno stravolgimento della Costituzione e che la campagna referendaria deve essere civile e ordinata . E in effetti l’ANPI la sta affrontando con le sue bandiere e la sua autonomia, fermi restando i rapporti di collaborazione con il comitato per il No e con alcune associazioni particolarmente vicine, come CGIL, ARCI, Libertà e Giustizia, ecc.
Deploriamo, dunque, che a Latina vi si a stato qualcuno che ha battuto una strada diversa, sia per dichiarazioni sbagliate e improvvide, si a per la presenza stessa ad un presidio che confligge con l’impostazione nazionale dell’ANPI tesa all’informazione e al dialogo civile sul me rito; e deploriamo ancora di più che la nostra gloriosa bandiera si sia trovata esposta a contiguità e vicinanze assolutamente insopportabili e improponibili. Non è questa la nostra linea, a cui – del resto – si sta attenendo tutta l’ANPI nel suo complesso.
La nostra Associazione, a livello provinciale, si è già nettamente dissociata. Dissociazione che l’ANPI Nazionale condivide in modo fermo e assoluto.
Provvederà il Comitato provinciale di Latina ad accertare, anche attraverso una discussione approfondita, come sian o andate realmente le cose. Sarà l’occasione non solo per adottare o proporre agli organismi nazionali le misure necessarie ma anche per ribadire che la linea dell’ANPI è e deve restare quella già tracciata, come sopra indicata, senza eccezioni o deviazioni di sorta
LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI
Roma, 9 novembre 2016
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L’ANPI non ha cacciato, non caccia e non caccerà nessuno che dissenta dalla linea approvata in materia refe rendaria (favor evole al NO).
Il documento del Comitato Nazionale del 24 maggio u.s. dice chiaramente che il dissenso è libero, che nessuno sarà puni to per il fatto di avere un’opinione diversa da quella espressa dall’Associaz ione; peraltro si ra ccomanda vivamente di non compiere atti palesemente cont rari alla linea. Un a raccomandazione, dunque, che dovrebbe essere intesa sulla base della correttezza e della ragionevolezza. Tant’è che la campagna re ferendaria è in corso da mesi e nulla è accaduto da nessuna parte.
A prescindere dalle concrete modalità con cui si è svolta la vicenda “Puppato” (forse si farebbe bene a cercare un ch iarimento con gli organismi competenti, anziché sollevare subito un ca so sulla stampa), sta di fatto che un parlamentare è pacificamente libero di fare campagna per il SÌ, anche se iscritto all’ANPI. Deve solo evitare di es ibirlo ed agire e fare la sua propaganda come parlamentare e come – even tualmente – membro del PD.
Non credo sia chiedere trop po; e per risolvere ogni problema dovrebbe bastare il senso di appartenenza e di fratellanza che unisce tutt i gli aderenti alla nostra Associazione. In ogni caso, finiamola una buona volta con questa storia dei cacciati, esclusi, espulsi, ecc, che semplicemente non es iste se non a livello di provocazione.
L’ANPI sta rigorosamente aderendo al documento del 24 maggio, che qui si riporta nel punto essenziale più volte richiamato: “Abbiamo sempre affermato che la nostra è un’Associazione plura lista, per cui è normale anche avere opinioni diverse. Altra cosa, però, sono i comportamenti. Ovviamente, non sarà “punito” nessuno per aver disobbedito , ma è lecito chiedere, pretendere, comportamenti che non danneggino l’ANPI e che cerchino di conciliare il dovere di rispettare le decisioni, con la libertà di opinione”.
Carlo Smuraglia
Presidente Nazionale ANPI
Milano, 11 novembre 2016
In calce aggiungiamo gli altrettanto poco letti e per nulla diffusi comunicati della Sezione ANPI di Montebelluna riguardo al “caso Puppato”:
ANPI 7 Martiri
Essendo venuto a conoscenza che il quotidiano L’UNITÀ, in data odierna, ha pubblicato una dichiarazione di Laura Puppato che asserisce di essere stata nella sede dell’ANPI di Montebelluna e che gli è stata rifiutata la tessera: smentisco categoricamente.
Laura Puppato, che conosco da più di 40 anni, a cui ho fatto la tessera ANPI, ogni anno, quando ero presidente della sezione, mi ha solo telefonato per chiedermi la tessera, io ho risposto che doveva chiederla alla nuova presidente di sezione Catia Costanzo Boschieri o al presidente provinciale Umberto Lorenzoni, spiegando che l’ANPI, aveva deciso all’unanimità di impegnarsi per in NO al referendum e che i soci non possono fare propaganda attiva per il si.
Fraterni saluti.
Sergio Brunello
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COMUNICATO STAMPA DELL’ANPI DI MONTEBELLUNA INVIATO OGGI AI QUOTIDIANI
In merito al dibattito sorto intorno alla presunta espulsione della senatrice Laura Puppato dall’ANPI di Montebelluna (TV),e alle molte inesattezze che supportano l’attacco all’ANPI,
in qualità di Presidente della sezione, preciso quanto segue:
al direttivo di Montebelluna non è mai giunta richiesta di rinnovo della tessera ANPI da parte della senatrice Laura Puppato e come ovvia conseguenza nessun nostro direttivo o assemblea di sezione ha mai preso provvedimenti di espulsione.
Catia Costanzo Boschieri
Presidente della sezione ANPI “Antonio Boschieri-D’Artagnan” di Montebelluna
Montebelluna 11-11-2016