Il canto riemerso – Miriam Meghnagi in concerto a Venezia

Un grande concerto, quello proposto dalla nostra Sezione Sette Martiri per la commemorazione della shoah all’Ateneo Veneto, domenica 2 febbraio: Miriam Meghnagi ha incantato tutti, perfino quelli che già l’avevano ascoltata e che l’hanno ritrovata. Un ritorno a Venezia sul sentiero di un canto riemerso dai ricordi, dalle nostalgie, dalle vicende della donna e del popolo, un canto che ha preso per mano i presenti toccati dalla voce limpida e piena e, sullo sfondo del racconto, dal pianoforte di Alessandro Gwis. Un’ora di concerto di straordinaria potenza tra storie di esili e salvazione, tra feste di cucina, profumi di famiglia e parole illuminate; dall’incanto pastorale per l’amata, allo stupore di pensarsi insieme per sempre, agli amori delusi, al conforto della parola letta e studiata come sogno da interrogare per conoscere le profondità dell’anima, alla preghiera che sale oltre le montagne e cerca la fede nella vita, atterrita dal vagare nel buio di Theresienstadt, negazione della speranza e della libertà. E infine il sole di una Tripoli antica, carezzata da un mare che porta distacchi, che unisce, che apre alla conoscenza, che offre mondi da raggiungere per arricchirsi di vita e ritrovare se stessi. Il mare come futuro, un mare che vuole porti sempre aperti ai nuovi arrivi, a navi da accogliere come spose con il loro velo fatto di scia.

Un canto che è stato un invito ad opporre alle difficoltà della vita, il privilegio della comunità, per tenere viva l’anima e restare umani. Un tributo alla memoria e alla speranza che i sommersi del passato che tornano nel presente possano riconoscersi in noi che raccogliamo le loro storie per farle nostre.

 


 

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