È con profonda commozione che l’Anpi “Sette Martiri” di Venezia apprende la notizia per cui eravamo in apprensione da giorni: il Covid 19 ci ha portato via la nostra cara Lidia Menapace. Col nome di Bruna, scelse senza riserve l’impegno nella lotta al nazi-fascismo come staffetta partigiana nella nella Divisione Robellotti nella sua Val d’Ossola. Lidia Menapace si definì “partigiana tutta la vita per scelta”.
Per noi è stata partigiana, femminista, sessantottina, pacifista, intellettuale e dirigente politica, protagonista nel dibattito politico che attraversò tutto il ‘900 e il primo ventennio del 2000.
L’abbiamo incontrata la prima volta a Monastero Bormida (Asti), dove una sezione ANPI inaugurava la sede dedicata a suo nome.
Eravamo lì provenienti da Venezia, invitati da una ex ragazza del Convitto Scuola ANPI “Francesco Biancotto” di Venezia, dove allora, 1957, aveva concluso i suoi studi.
Lei in quella occasione parlò proprio del suo percorso di vita, rivolgendosi ai giovani presenti in sala che avevano voluto continuare la Resistenza con il suo nome: Lidia Menapace “partigiana per sempre”.
E poi i canti partigiani, tutti assieme. Un ricordo incancellabile.
Dopo di allora numerosissimi sono stati gli incontri, perché Lidia era in ogni manifestazione antifascista, in innumerevoli dibattiti e conferenze.
Il suo impegno per il dialogo, il confronto democratico, per i diritti delle donne e per tutti i diritti civili fondamentali sono e saranno un modello per tante e tanti giovani.
L’età non la fermava ed era sempre al fianco di chi quei diritti e quella opposizione al fascismo rivendicava nella consapevolezza che è stato grazie alla sua lotta generosa e ai suoi sacrifici, che aveva avuto il bene di vivere nella libertà.
La Sezione ANPI “Sette Martiri”